Prospettive degli operatori sanitari, degli utenti dei servizi e dei familiari sullo stigma della malattia mentale nelle strutture di assistenza primaria: uno studio qualitativo multi-sito di sette paesi in Africa, Asia ed Europa
Lo stigma tra gli operatori sanitari è un ostacolo all'efficace fornitura di servizi di salute mentale nelle cure primarie. Pochi studi sono stati condotti nelle strutture di assistenza primaria confrontando gli atteggiamenti degli operatori sanitari e le esperienze delle persone con malattie mentali che sono utenti dei servizi in quelle strutture. Tale ricerca è necessaria in diversi contesti globali per caratterizzare lo stigma e informare un'efficace riduzione dello stigma.
La ricerca qualitativa è stata condotta sullo stigma della malattia mentale nelle strutture di assistenza primaria in un paese a basso reddito (Nepal), due paesi a reddito medio-basso (India, Tunisia), un paese a reddito medio-alto (Libano) e tre paesi ad alto reddito (Repubblica Ceca, Ungheria, Italia). Sono state condotte interviste qualitative con 248 partecipanti:
- 64 fornitori di cure primarie,
- 11 gestori di strutture di assistenza primaria,
- 111 persone con malattie mentali,
- 60 familiari di persone con malattie mentali.
I dati sono stati analizzati utilizzando l'analisi del framework.
I fornitori di cure primarie hanno approvato una certa disponibilità ad aiutare le persone con malattie mentali, ma hanno riferito di non avere una formazione e una supervisione adeguate per fornire assistenza sanitaria mentale. Hanno espresso che le persone con malattie mentali sono aggressive e imprevedibili. Alcuni hanno riferito che la malattia mentale è incurabile e l'assistenza sanitaria mentale è gravosa e porta al burnout. Preferivano che l'assistenza sanitaria mentale fosse fornita da specialisti. Gli utenti del servizio non hanno segnalato alti livelli di discriminazione da parte dei fornitori di cure primarie; Tuttavia, avevano aspettative limitate di supporto da parte dei fornitori di cure primarie. Gli utenti del servizio hanno segnalato stigmatizzazione interiorizzata e discriminazione da parte dei familiari e dei membri della comunità. I fornitori e gli utenti dei servizi hanno segnalato una fornitura inaffidabile di farmaci psichiatrici e la mancanza di strutture per consultazioni riservate. I limiti dello studio includono la conduzione di interviste qualitative in contesti clinici e la dipendenza da ricercatori clinici in alcuni siti per condurre interviste, il che potenzialmente distorce gli intervistati a presentare atteggiamenti ed esperienze sui servizi di assistenza primaria in modo positivo.
La volontà dei fornitori di cure primarie di interagire con le persone con malattie mentali e ricevere più formazione rappresenta un'opportunità per affrontare credenze e stereotipi stigmatizzanti. Questo studio solleva anche importanti domande metodologiche sulle strategie più appropriate per comprendere con precisione gli atteggiamenti e le esperienze delle persone con malattie mentali.
Vengono fornite raccomandazioni per future ricerche qualitative sullo stigma:
- colloqui qualitativi da parte di personale non clinico,
- coinvolgere personale non clinico per il reclutamento dei partecipanti,
- condurre interviste in contesti non clinici,
- Collaborare con persone con malattie mentali per facilitare la raccolta e l'analisi qualitativa dei dati.