Studio di fattibilità di un intervento sul telefono cellulare per promuovere la salute mentale tra i migranti messicani deportati

Studio di fattibilità di un intervento sul telefono cellulare per promuovere la salute mentale tra i migranti messicani deportati

Ietza Bojorquez, Rosa M Aguilera-Guzman, Adrian Aguilera, Silvia Mejia

Introduzione: Le deportazioni di migranti messicani che avevano vissuto negli Stati Uniti per lunghi periodi di tempo sono aumentate negli ultimi dieci anni. Come evento di migrazione non volontaria, la deportazione è un evento stressante che può potenzialmente influenzare la salute mentale di coloro che sono deportati. Tuttavia, i bisogni di salute mentale dei deportati sono raramente considerati nelle politiche sanitarie messicane e le risorse per fornire assistenza sanitaria mentale a questa popolazione sono scarse. Gli interventi sanitari mobili che fanno uso di tecnologie ampiamente disponibili come i telefoni cellulari sono stati raccomandati come un modo per aumentare la portata dei servizi sanitari nei paesi a basso e medio reddito. Gli interventi basati su telefoni cellulari per la salute mentale si sono dimostrati efficaci tra le altre popolazioni mobili e sottoservite.

Metodi: Abbiamo condotto uno studio di fattibilità di un intervento basato su telefoni cellulari per promuovere la salute mentale dei migranti messicani recentemente deportati. I partecipanti (n = 50) sono stati reclutati al confine tra Messico e Stati Uniti quando sono entrati in Messico dopo essere stati rimpatriati nel paese dalle autorità degli Stati Uniti. A ciascun partecipante è stato consegnato un telefono cellulare prepagato, al quale sono state effettuate chiamate di follow-up a 7, 14, 30, 60 e 90 giorni dopo la deportazione. Durante la chiamata, è stato consegnato un breve intervento di promozione della salute mentale. Come indicatori di fattibilità, abbiamo considerato i tassi di fidelizzazione, reclutamento e partecipazione e valutato l'accettabilità attraverso l'analisi qualitativa dei colloqui con i partecipanti.

Risultati: Il tasso di ritenzione a 90 giorni è stato del 42% e l'intervento è stato percepito come utile da tutti i partecipanti. In questa presentazione, discutiamo questioni logistiche e formuliamo raccomandazioni per un futuro protocollo per valutare l'efficacia dell'intervento.

Questo abstract è stato presentato alla riunione annuale della Society for Prevention Research 2017 .

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